Perugia, 15 settembre 1905
Vittoria ringrazia Fogazzaro per una cartolina che la
invita a raggiungerlo probabilmente nella sua Villa a Oria, in Valsolda, dove
soggiorna con la sua famiglia. Le sorelle malate, soprattutto Elena a Venezia
e probabilmente anche Maria sempre sofferente di crisi nervose, la sua
stanchezza accumulata, l’assenza di Guido per cure a Salsomaggiore, le
impediscono di raggiungere l’illustre e carissimo amico che saluta con
profonda amicizia.
Illustre e carissimo Amico
La bella cartolina incitatrice mi è quì davanti; ma non
posso, ahimé rispondere, come vorrei, con una breve e gioconda (per me)
parola: -Vengo! - Non so s'Ella sappia che ebbi due sorelle malate, e in
inverno, e in primavera. Fui per due lunghi mesi a Venezia, al letto dell
'Elena e la vidi felicemente guarire e rifiorire, tanto che fu quì ora e
partì pochi giorni fa, sana e lieta. Ma le inquietudini, e le fatiche, e le
ansie, mi fiaccarono non poco, e sto quì curandomi col riposo e anche con un
po' di veleno: la stricnina! Guido è partito oggi per Salsomaggiore,
dove lo persuasi ad andare, seguendo le prescrizioni del medico, e
strappandosi almeno per qualche giorno alla sua vita di ostinato lavoro
logorante. Per quest'anno dunque non potrò venire al dolce Lago e ai dolci
amici, ne faccio altre promesse perche la sorte non si diverta a deriderle.
A Lei caro e glorioso amico salute e gioia di lavoro alto e
fecondo di bene. Si rammenti sempre dei suoi devoti ammiratori lontani, e
mandi loro a quando a quando un saluto, accolto sempre come un dono
graditissimo. Mi ricordi a tutti i suoi con riconoscente amicizia e s ' abbia
per
Sua vera e vecchia amica Vittoria Aganoor Pompilj